Nella scelta del cibo si è aggiunto il rispetto dell'ambiente. Agricoltura biologica, biodinamica, meno CO2 emessa

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AGRICOLTURA BIOLOGICA — È un modo di coltivare che esclude l’uso di fertilizzanti e pesticidi chimici a favore di antiparassitari e concimi naturali. Si cura in particolare la difesa delle piante, con lo sviluppo di animali utili e la scelta di varietà più resistenti, coltivate a rotazione in così da non impoverire il terreno. Tutt'altro che primitiva, l'agricoltura biologica è un sistema articolato ed efficiente, che pone grande attenzione alle risorse naturali del terreno e dell'ambiente.

AGRICOLTURA BIODINAMICA — Nel 1928 il filosofo e ricercatore Rudolf Steiner fonda il metodo biodinamico secondo cui terra, vegetali, animali e uomini devono essere in equilibrio tra loro. Oltre ad applicare tutte le regole del biologico, arricchisce il terreno con fitopreparati naturali. Il fertilizzante più utilizzato è il cumulo (compost), una miscela di terra, resti vegetali e alimentari, cenere e acqua al quale si aggiungono preparati biodinamici a base di erbe come ortica, camomilla, corteccia di quercia e dente di leone che ne potenziano l’efficacia. I preparati, prima dell’utilizzo, vengono dinamizzati, ovvero diluiti in grandi quantità d’acqua, così come succede in omeopatia. Particolare attenzione è data anche alle fasi lunari.

SICUREZZA E CERTIFICAZIONE — Dal 1991, l'agricoltura biologica e quella biodinamica sono disciplinate dall'Unione Europea, che stabilisce le regole da rispettare e i criteri di coltivazione. In base alle direttive europee, sono riconosciuti solo i prodotti sottoposti ad accurati controlli. Ad operarli sono enti certificatori privati che, autorizzati e abilitati dal Mipaf, Ministero per le Politiche Agricole e Forestali, hanno il compito di verificare il rispetto della normativa comunitaria da parte delle aziende. Questi organismi di controllo effettuano ispezioni presso le aziende associate almeno una volta all’anno, verificando la tenuta dei registri e prelevando campioni da far analizzare in laboratorio. Quando il prodotto è a norma, presenta un marchio di certificazione in etichetta. Gli enti riconosciuti in Italia sono: Abc, Abcert, Anccp, Associazione Suolo E Salute, Bioagricert, Bios, Biozoo, Ccpb, Certyquality, Codex, Eco System International, Ecocert Italia, Icea, Ics, Imc, Imo, Inac, Qc&I, Sidel. Per il biodinamico, Demeter.

NUMERI — Nel mondo il segmento del biologico non risente della crisi e ha generato nel 2010 un fatturato di quasi 55 miliardi di euro. In Europa vale 18 miliardi di euro l’anno, dei quali oltre 3 in Italia. Nel nostro paese è aumentato dell’11,6 per cento nel 2010 e del 13 per cento nei primi sei mesi del 2011. Crescono le vendite nel Nord-Est (più 22,7 per cento) e Nord-Ovest (più 5,1 per cento). Sale anche il Centro Italia (più 13,7 per cento). Secondo il Sistema d'informazione nazionale sull'agricoltura biologica, gli ettari coltivati a biologico in Italia sono 1.113.742 e il Belpaese si piazza tra i primi in Europa per superficie coltivata.

PERCHÉ COSTA DI PIÙ — Il prezzo del prodotto biologico è più alto perché esige più cura e manodopera nella coltivazione. Ma è inferiore se si considerano i costi «nascosti» del cibo convenzionale, ovvero quelli provocati dai danni all'ambiente causati dalla chimica in agricoltura, come l’inquinamento dei terreni e della falda acquifera. Il carrello della spesa bio può essere meno costoso se si scelgono prodotti di stagione.

I VANTAGGI PER L’AMBIENTE — L’agricoltura biologica evita una serie di ricadute negative sull’ambiente, la contaminazione delle acque, l’impoverimento dei terreni, la perdita di biodiversità, la produzione di gas serra. Solo l'1 per mille delle sostanze chimiche che si spargono sulle piantagioni colpisce gli insetti indesiderati, il restante 999 per mille contamina l'ambiente circostante. Secondo l'Associazione Italiana Agricoltura Biologica un campo coltivato a bio risparmia dal 48,7 al 67,3 per cento di energia rispetto a uno trattato con fertilizzanti sintetici e fitofarmaci. Riguardo alle emissioni di CO2, ogni ettaro coltivato a biologico ne evita 1,5 tonnellate all'anno e cattura sei volte più carbonio dall'atmosfera rispetto all'agricoltura convenzionale. Uno studio dell’Università di Vienna-Boku calcola che un'alimentazione basata su cibi bio permette di ridurre del 30% delle emissioni di CO2, e maggiore è la quota di vegetali presenti nella dieta, più aumenta il risparmio.

DOVE SI COMPRA — Il successo del biologico in Italia ha portato alla nascita di tanti negozi specializzati nelle città come nei piccoli paesi e ormai da anni anche le più grandi catene di supermercati, ipermercati e discount riservano a questi prodotti appositi scaffali. Sempre più ristoranti, agriturismi e mense scolastiche offrono menù a prova di pesticidi. Un modo per acquistare bio e contenere i costi è associarsi a uno dei tanti Gas, Gruppi d’acquisto solidale, presenti sul territorio (www.retegas.org) oppure fare la spesa direttamente nelle cascine certificate o in alcuni farmer’s market.

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Fonte: http://www.corriere.it/ambiente/ecoguide/11_settembre_05/Ecoguida_bio_0fc3cc52-d7a4-11e0-af53-ed2d7e3d9e5d.shtml