Una parola difficile per dire fare le cose in casa invece che comprarle già fatte... roba del secolo scorso.
Ora c'è il progresso!
Si compra tutto già fatto al supermercato!... e si lavora tutto il giorno per pagare altri per fare ciò che potremmo fare noi.
Ma questo è progresso?
È progresso non saper fare più nulla?
Perché autoprodurre?
Per quale motivo dovremmo spendere parte del nostro tempo libero a cercare di farci in casa qualcosa che troviamo facilmente al supermercato, e che magari non costa nemmeno tanto?
I motivi sono molteplici.
Primo tra tutti, la qualità. La marmellata fatta in casa, magari con i frutti delle piante del nostro giardino (che non hanno subito altri trattamenti se non l’acqua piovana), ha tutto un altro sapore rispetto a quella industriale.
Secondo, il risparmio. Fare il pane in casa, anche se si acquista una macchina del pane (e quindi si deve considerare l’ammortamento dei costi), costa molto meno che acquistarlo. Inoltre, si evitano molto di più gli sprechi, perché solitamente il pane fatto in casa si mantiene fresco più a lungo.
Terzo, l’ecologia. Quando acquistiamo un vasetto di yogurt, acquistiamo insieme all’alimento anche il vasetto (di plastica o vetro), il coperchio (di alluminio), il packaging (di cartone). Tutti materiali riciclabili, per fortuna, ma che (nel caso del cartone) andranno a finire nella pattumiera appena arrivati a casa. Senza contare poi il processo di produzione e confezionamento del prodotto stesso. I costi di trasporto, l'aumento del traffico. I costi del riciclaggio. Comprare solo un litro di latte ed i fermenti, e autoprodurre lo yogurt sarebbe un risparmio (oltre che economico) ecologico notevole.
Ultimo, ma non per questo meno importante, la socializzazione. Autoprodurre in compagnia (dei figli, o degli amici) può essere un modo piacevole di occupare le tristi giornate invernali. Lo scambio di ricette, idee o regali autoprodotti tra gli amici è una cosa che fa sempre piacere.
Tratto dal sito: Gruppi di Acquisto Solidale